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Approfondimenti
Susan Norman intervista Georgi Lozanov, il fondatore della Suggestopedia.
Susan Norman è ben nota agli insegnanti di lingua inglese per aver scritto più di 30 libri frutto della sua esperienza di insegnante e teacher-trainer. Ha diretto per alcuni anni l'ottima rivista "English Teaching Professional" ed è stata dal 2000 al 2006 co-direttore di SEAL - "Society for Effective Affective Learning" in Gran Bretagna.
Proprio dal n° 45 della rivista ETP dell'anno 2006 traduciamo l'intervista di S. Norman a G. Lozanov.
Georgi Lozanov, medico e psicoterapeuta bulgaro, attirò l'attenzione del mondo occidentale fin dall'inizio degli anni '70 con un metodo di insegnamento chiamato "Suggestopedia". Nel corso dei successivi decenni molti insegnanti di lingue si sono interessati a questo metodo applicandolo totalmente o in parte, in diversi contesti professionali. Di fatto si è creata una certa confusione riguardo a ciò che la Suggestopedia realmente rappresenta, perciò riteniamo che a molti insegnanti interessi sapere quale sia il pensiero dello stesso dottor Lozanov sul suo metodo e sul modo in cui è stato interpretato e messo in pratica.
Ho incontrato il dottor Lozanov pochi mesi prima del suo ottantesimo compleanno e ho scoperto che ha molte riserve riguardo al modo in cui la sua opera è stata divulgata. Gli ho chiesto perciò di affrontare direttamente la questione.
S.N.: Dottor Lozanov, da molti anni seguo con interesse le sue teorie e per due volte sono stata presente a suoi interventi dal vivo. Ho l'impressione che lei dissenta dal modo con cui la Suggestopedia viene da molti utilizzata. E' così?
G.L.: Sostanzialmente sì. Ho sviluppato il metodo che chiamavo Suggestopedia negli anni sessanta e settanta in Bulgaria e fu ampiamente applicato e testato nella scuola primaria per l'insegnamento della lettura e della matematica. I risultati erano impressionanti. I bambini delle classi in cui si sperimentava il metodo imparavano a leggere con una velocità cinque volte superiore a quelli dei gruppi di controllo in cui si usava il metodo tradizionale e i risultati vennero anche verificati da un gruppo di esperti dell'UNESCO. Sono uno scienziato e le relazioni sui risultati ottenuti sono sempre state pubblicate col supporto di documentazione scientifica.
Tuttavia ci sono molte persone che insegnano con ciò che loro chiamano Suggestopedia ma non sono stati formati da me, né sono stati formati da miei allievi.
Ci sono associazioni professionali di insegnanti "suggestopedici" che non hanno alcun contatto con me. Non dico che non facciano un buon lavoro, dico solo che non dovrebbero usare il termine "Suggestopedia" se non sanno esattamente di cosa si tratta, ma se i risultati del loro metodo sono altrettanto positivi allora mi aspetto che siano pronti a dimostrare scientificamente i risultati della loro ricerca.
S.N.: E questa è la sua posizione…Quando ho sentito parlare per la prima volta di Suggestopedia si trattava di un metodo di insegnamento delle lingua straniere…
G.L.: Infatti è il metodo che ho sviluppato insieme a Evelina Gateva, ma mi risulta che in Internet vengono presentate delle esperienze che vanno sotto il nome Suggestopedia, ma che nulla hanno a che fare col mio metodo.
S.N.: Mi può fare qualche esempio?
G.L.: PNL - Programmazione Neuro Linguistica - per esempio non è Suggestopedia.
La cosiddetta Multiple Intelligences Theory non è Suggestopedia. Brain Gym non è Suggestopedia. Non si possono mescolare tutte queste cose insieme. Anche gli esercizi di rilassamento non sono Suggestopedia. Molti pensano che gli studenti debbano cadere in uno speciale stato di trance per fare Suggestopedia. Non è vero. Nei miei corsi i miei studenti sono perfettamente svegli. E voglio anche sottolineare che l'ipnosi non fa assolutamente parte del mio metodo. L'ipnosi consiste nel togliere la libertà alle persone, La Suggestopedia dà libertà alle persone.
S.N.: Ma lei ha usato l'ipnosi?
Certo. Io ero inizialmente un medico, e come medico ho fatto numerosi esperimenti con l'ipnosi che erano estremamente potenti ed efficaci, ma ciò non ha nulla a che vedere con il mio metodo di insegnamento. Purtroppo molto tempo fa c'è stato un programma televisivo in Germania che mostrava un corso cosiddetto "Suggestopedico" in cui gli studenti apparivano addormentati, o sdraiati con una coperta addosso, o seduti su una speciale "sedia suggestopedica". L'impressione era che bastasse essere rilassati e ascoltare una musica speciale per imparare una lingua straniera. Questa è una sciocchezza. C'era gente in Canada che pensava che l'intero metodo si basasse su questa sedia speciale! In quel periodo però io era agli arresti domiciliari a Sofia e non potevo comunicare al mondo esterno che cosa fosse realmente la mia teoria.
S.N.: E così si è diffusa questa immagine falsata della Suggestopedia?
G.L.: Bene…di fatto accadde che io stavo ottenendo sbalorditivi risultati col mio metodo in Bulgaria. Persone all'estero lo vennero a sapere e vennero a visitare il mio Istituto a Sofia per saperne di più. Tra questi Peter O'Connell, che fondò l'organizzazione di cui lei fa parte , SEAL (Society for Effective Affective Learning) per promuovere la Suggestopedia ed altri approcci innovativi all'insegnamento.
Io ero veramente felice di mostrare loro il mio lavoro. Feci anche alcuni viaggi negli Stati Uniti per presentare il mio lavoro. Però le autorità bulgare a quel tempo non erano contente che io viaggiassi all'estero e che avessi contatti così stretti col mondo occidentale, così mi posero agli arresti domiciliari per dieci anni e mi impedirono di avere contatti col mondo esterno. Nel frattempo due giornalisti che mi avevano intervistato pubblicarono un libro dal titolo "Super-Learning" che era il nome che loro davano alla Suggestopedia, ma non avevano capito nulla di ciò che essa fosse veramente. Le loro informazioni erano talvolta incomplete e molto spesso errate.
S.N.: Prima di mettere le cose in chiaro e dirci che cosa sia veramente la Suggestopedia… mi risulta che lei ora chiama il suo metodo "Desuggestopedia". Si tratta di qualcosa di diverso?
G.L.: Il nome non è importante. Qualcuno mi ha detto che il nome "Suggestopedia" non è più utilizzabile perché persone non formate e autorizzate da me usano questo nome. Io ora uso "Desuggestopedia". Per un breve periodo ho anche pensato di usare "Reserve Capacity Communication" abbreviato in "ReCaCo". Nei miei corsi di formazione io ora uso "Desuggestopedia", per differenziarmi appunto da coloro che fanno una cosa diversa.
S.N.: Che cosa si intende per "Reserve Capacity Communication"?
G.L.: Il nome riflette un fatto fondamentale: la mente possiede immense capacità che noi tendiamo considerevolmente a sottostimare e usare in modo limitato. In ogni momento la parte non-conscia della nostra mente è in grado di recepire e gestire una grande mole di informazioni, molto di più della parte conscia. Di questo le metodologie tradizionali non tengono conto, visto che insegnano solo ciò che può essere gestito dalla mente conscia. La maggior parte dei metodi presentano circa dieci nuove parole per ogni lezione. In Suggestopedia si possono presentare anche 800 nuove parole in una "sessione". In parte sono presentate con materiale "periferico" come i posters alle pareti. Non attiriamo necessariamente l'attenzione sulle parole, ma la parte non-conscia della mente raccoglie l'informazione che poi lo studente utilizza con la parte conscia quando deve esprimersi. Noi assorbiamo informazioni con la mente non-conscia e le utilizziamo con la parte conscia. Suggestopedia quindi non significa imporre agli studenti qualcosa da imparare - e quindi certamente non con l'ipnosi che limita la loro libertà. Significa renderli liberi di imparare.
S.N.: Ebbene…che cos'è la vera Suggestopedia o Desuggestopedia?
G.L.: Ci sono vari elementi che devono essere presenti in un corso perché si possa parlare di Suggestopedia, ma l'elemento chiave è la "suggestione" o "desuggestione" che è alla base del nome. La maggior parte dei metodi tradizionali "suggeriscono" che imparare è faticoso e difficile e che l'unico modo possibile è che l'insegnante spezzi le informazioni in tanti piccoli "bocconi" in modo che gli studenti possano capire. I metodi tradizionali e persino l'ambiente in cui avviene l'apprendimento rafforzano questa impressione - ed è per questo che io voglio de-suggestionare".
Al contrario l'impressione che vogliamo creare è che imparare è divertente e facile.
Nei corsi presentiamo molto materiale, molto di più che nei corsi normali, dando chiaramente per scontato che crediamo che gli studenti siano in grado di apprenderlo
senza difficoltà.
S.N.: Così gli elementi chiave sono la suggestione positiva che imparare è facile e la presentazione di una grande quantità di materiale?
G.L.: Sì, una grande quantità di materiale appropriato all'età e agli interessi degli studenti. Questo metodo funziona sia per i bambini che per gli adulti.
S.N.: Lei ha detto che le sedie e la musica non erano importanti, ma mi pareva di aver capito che erano una parte essenziale del metodo.
G.L.: Ciò che conta è che gli studenti si sentano rilassati e felici. Questo è ciò che intendo per rilassamento. Non si esercita nessuna pressione affinché parlino o facciano alcunché di stressante e non ci sono nemmeno compiti a casa. Con gli adulti può essere d'aiuto che si lavori in un ambiente confortevole che non ricordi la scuola ed è per questo che si usano sedie comode e una stanza accogliente. Anche la musica può aiutare le persone a concentrarsi meglio sui testi e usiamo sempre musica classica di sottofondo per quelli che chiamiamo i concerti attivi e i concerti passivi. La musica non ha poteri magici e mi dispiace rispondere a quelli che mi interpellano sulla musica che si usa nei nostri corsi. La musica non ha nulla a che fare con ciò che è stato scritto sul cosiddetto "effetto Mozart". Si usa la musica classica perché la qualità è importante non rap o musica moderna con parole che potrebbero interferire con l'ascolto dei testi. Evelina Gateva era anche cantante lirica e ha dato un notevole contributo nell'introdurre nel metodo elementi musicali e artistici di qualità.
S.N.: E dunque che cosa c'è di speciale nei concerti attivi e passivi? Questa è la prima cosa che le persone si chiedono quando pensano alla Suggestopedia.
G.L.: Sono un modo per esporre gli studenti ad una grande quantità di lingua autentica in un contesto reale. La parte non-conscia della mente ha bisogno di un input di notevole ampiezza per essere in grado di cogliere il senso del "tessuto" della lingua. Nel concerto attivo si suggerisce agli studenti di seguire il testo a libro aperto, così in ogni momento essi possono comprendere il significato di ciò che leggono e sentono. Nel concerto passivo, a libro chiuso, essi ascoltano solo le parole e la musica. I testi vengono poi analizzati e approfonditi con canzoni e giochi per portare l'uso della lingua alla consapevolezza attiva.
S.N.: Dunque la musica e il concerto attivo e passivo sono parti essenziali della Suggestopedia?
G.L.: Non necessariamente. Sono un modo per esporre una notevole quantità di materiale all'attenzione dello studente, ma se si trovassero altri modi che funzionano altrettanto bene anche questi si potrebbero definire suggestopedici. Ciò che conta è che gli studenti vengano "esposti" al quadro globale della lingua in un contesto, che analizzino i dettagli e poi possano usare in modo attivo il materiale linguistico.
S.N.: Canzoni e giochi sono utilizzati molto frequentemente nelle lezioni di lingua straniera. C'è qualcosa di speciale nel modo con cui vengono usati in Suggestopedia?
G.L.: In Suggestopedia sono alcuni dei modi con cui gli studenti usano la lingua in maniera attiva, unitamente a brevi drammatizzazioni in ruoli nuovi che gli studenti scelgono di assumere. Qui quando si usano canzoni e giochi essi sono parte integrante dell'approccio metodologico, non sono offerti come un piacevole extra da concedere allo studente per alleviare la dura fatica dell'apprendimento. Al contrario servono a rafforzare il messaggio che imparare è facile e piacevole. Si è riflettuto molto su quali canzoni e quali giochi usare e in quale momento introdurli. In Suggestopedia non c'è nulla di casuale ed è errato pensare che basti utilizzare giochi e canzoni per imparare una lingua straniera.
S.N.: E qual è l'importanza di far assumere un ruolo agli studenti, di un personaggio con una nuova personalità?
G.L.: Dà alle persone la libertà di sperimentare forme di comportamento nuove e diverse che derivano dalle nuove conoscenze acquisite nel momento in cui apprendono la lingua straniera. E c'è anche l'implicito messaggio che tutto ciò è divertente.
S.N.: Appare chiaro che gli insegnanti devono seguire un percorso di formazione per insegnare con questo metodo…
G.L.: Il comportamento dell'insegnante, la sua voce, tutto ciò che egli fa ha un impatto sugli studenti e sul loro apprendimento e questo è qualcosa che non si può imparare sui libri. Nella nostra scuola di Sofia impieghiamo solo gli insegnanti migliori. Il successo del metodo dipende dal fatto che gli insegnanti sono eccezionali. Non crediamo che esistano studenti buoni o cattivi, riteniamo solo che gli insegnati debbano essere eccezionali. Devono essere perfettamente addestrati nell'uso del metodo, devono conoscere la loro materia estremamente bene e devono saper strutturare il materiale didattico in modo che gli studenti possano apprenderlo. Questo dà loro autorità e prestigio.
S.N.: Autorità non significa essere autoritari…
G.L.: Assolutamente no. Infatti è anche importante che l'insegnante ami i propri studenti. Noi trattiamo le persone che amiamo in modo diverso da come trattiamo coloro che non amiamo. Gli insegnanti migliori provano questo sentimento d'amore verso i loro studenti; è qualcosa che non si può fingere e che richiede da parte degli insegnanti un alto grado di autostima e di maturità emotiva. Gli insegnanti devono anche avere delle aspettative alte rispetto ai loro studenti. E' stato dimostrato che gli studenti ottengono migliori prestazioni quando i loro insegnanti sono sinceramente convinti che essi sono in grado di riuscire bene. E' il famoso effetto Pigmaglione.
S.N.: Quindi l'insegnante è il personaggio chiave della classe?
G.L.: Assolutamente sì. Gli insegnanti possono produrre danni irreparabili ai loro studenti se hanno una bassa autostima o aspettative troppo basse nei loro confronti, scarsa conoscenza della loro disciplina o semplicemente se non amano i loro studenti.
In questo caso dovrebbero fare un altro lavoro. Gli insegnanti scadenti dovrebbero essere tenuti alla larga dagli studenti, specie se giovani. Essi hanno bisogno e meritano l'eccellenza.
S.N.: Grazie, dottor Lozanov.